Spesso di fronte alla scelta del miglior operatore con cui sottoscrivere un contratto per la fornitura del servizio Internet non sappiamo che pesci pigliare. Uno dei fattori che sempre più diviene d’interesse cruciale per tale decisione è il valore della BMG, ovvero quello di Banda Minima Garantita. Si tratta di un dato che le compagnie fornitrici di servizi Internet (o ISP, Internet Service Provider) sono obbligate a comunicare in relazione alle infrastrutture di loro proprietà ai propri clienti in base alla delibera 244/08/CSP dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ma che è generalmente poco conosciuto. La BMG è un importante indizio circa la qualità della connessione Internet che andremo a sottoscrivere. In pratica, si tratta della garanzia di poter navigare avendo sempre a disposizione un quantitativo minimo di banda (e quindi la possibilità di scambiare dati in rete), indipendentemente dal traffico presente in rete ad ogni dato momento. Questo significa che, in condizioni di traffico anche molto intenso, più alta sarà la nostra BMG, più riusciremo a continuare a scambiare dati tramite Internet con rapidità, mentre gli altri naviganti potrebbero arrancare anche solo per visualizzare un’immagine.
La Banda Minima Garantita è, dunque, un indice di velocità che viene di solito misurato in kilobit (kbps) o megabit (mbps) al secondo. Esso si presenta distinto in due valori: il primo, in genere più alto, è relativo alla velocità di download, ovvero allo scaricamento di dati, e il secondo, tendenzialmente più basso, indica l’upload, cioè la velocità d’invio delle informazioni in rete. Stipulando un contratto che prevede una BMG alta, avremo perciò la sicurezza di non incappare in problemi relativi alla trasmissione dati praticamente in ogni evenienza – al di fuori, necessariamente, del guasto tecnico o di una non adeguatezza del nostro computer.
È importante, tuttavia, non confondere la Banda Minima Garantita con la velocità di connessione solitamente pubblicizzata dagli operatori, detta anche velocità di picco. Questa, infatti, è una dichiarazione circa la capacità massima e teorica di trasmissione di dati in download relativa al contratto proposto. È opportuno indicare qui che tale velocità di connessione non è garantita e, anzi, dipende da varie situazioni, anche puntuali e non sempre direttamente imputabili al provider Internet, che vanno dal traffico presente in rete in quel momento, alle caratteristiche computer con cui ci connettiamo alla rete, alla capacità del nostro router o alla distanza tra la nostra abitazione e il cabinet, nel caso di connessioni in fibra ottica di tipo “FTTC” (Fiber to the cabinet) che adoperano il filo di rame dall’armadietto stradale cui giunge la fibra fino all’abitazione dell’utente, ecc.
Oltre alla non trascurabile sicurezza per l’utente circa l’effettiva capacità di navigare con costanza in rete, l’importanza della Banda Minima Garantita risiede nel fatto di poter essere misurata, nel solo caso che si tratti di una connessione via cavo, in modo ufficiale, a tutela del cittadino e delle aziende, tramite il software gratuito Ne.Me.Sys (Network Measurement System), sviluppato dalla stessa AGCOM. Infatti, qualora i risultati del test effettuato tramite questo software indicassero una velocità minima garantita più bassa di quella dichiarata dal nostro operatore, avremmo facoltà di recedere dal contratto senza dover pagare alcuna penale.